Stai per partire. Magari per due settimane in campeggio tra i pini o per una fuga al mare in cerca di silenzio e acqua salata. Hai fatto la lista dei costumi, prenotato l’ombrellone, trovato finalmente la voglia di staccare. Ma c’è una cosa che continua a girarti in testa, mentre chiudi le finestre e controlli se hai messo abbastanza ghiaccio nella borsa frigo: “E il fotovoltaico?”
Eh sì. Perché da quando hai deciso di installare quei pannelli sul tetto, l’energia è diventata qualcosa che conosci, che segui, che usi con la testa. E anche se stai andando in vacanza, il tuo impianto no. Lui resta lì, sotto il sole, e continuerà a produrre. Che tu lo voglia o no.
Non serve diventare paranoici. Basta fare un giro
La prima cosa da fare, prima di partire, è anche la più banale: dare un’occhiata a tutto. Non serve un tecnico, basta una passeggiata tra inverter, contatore e app sul telefono. Se qualcosa non funziona, di solito te lo dice: lampeggia, suona, ti manda una notifica. Ma se tutto fila liscio, puoi rilassarti.
Controlla che l’inverter sia acceso e senza segnali d’allarme, che la connessione internet sia stabile e che il sistema di monitoraggio sia attivo. Se hai una batteria per l’accumulo, assicurati che sia configurata per lavorare in tua assenza: ogni sistema ha la sua logica, ma quasi tutti ti permettono di scegliere se caricarla al massimo, lasciarla scaricare piano o mantenerla a un livello minimo.
La bellezza del controllo da remoto
Una delle cose più comode, oggi, è che puoi tenere d’occhio tutto dal telefono. Produzione, consumi, stato del sistema. Magari sei in spiaggia, sdraiato sotto un ombrellone con il rumore delle onde, e ti basta un tap per sapere quanta energia sta generando il tuo tetto. È un gesto semplice, ma dà un senso di autonomia che prima non avevamo.
Alcune app sono persino in grado di avvisarti se qualcosa non va, con una notifica o una mail. E se hai la domotica integrata, puoi persino accendere o spegnere da remoto i carichi non essenziali, oppure regolare la ricarica dell’auto elettrica. Tutto questo mentre sorseggi una birra ghiacciata a 300 km da casa.
Spegnere tutto? No, non è una buona idea
Viene spontaneo pensarlo: se non ci sono, spengo tutto. Ma col fotovoltaico non funziona proprio così. Spegnere l’inverter, ad esempio, significa interrompere la produzione di energia, che invece potrebbe essere utile — anche solo per tenere in piedi i consumi minimi della casa o per ricaricare l’accumulo. Quindi meglio lasciarlo attivo, a meno che tu non abbia un problema tecnico già noto.
Certo, ci sono cose che puoi — e dovresti — spegnere. Le prese lasciate inutilmente collegate (tv, modem secondari, caricabatterie). Alcuni elettrodomestici in standby. Ma non tutto va staccato. Se vuoi continuare a controllare l’impianto da remoto, ad esempio, il router va lasciato acceso. E se hai un sistema di allarme o videocamere, idem.
La questione sicurezza
Un impianto fotovoltaico ben fatto è sicuro. Ma è sempre una buona idea fare un controllo ai dispositivi di protezione, soprattutto se ti assenti per molti giorni. Dai un’occhiata al quadro elettrico, assicurati che tutto sia integro, che non ci siano interruttori che saltano a vuoto o cavi danneggiati.
Se abiti in una zona dove i temporali estivi sono frequenti, chiedi se hai scaricatori di sovratensione installati. Sono piccoli dispositivi che possono salvarti inverter e batterie da una scarica improvvisa. Costano poco, ma fanno la differenza.
Il sole lavora anche quando tu non lo fai
La cosa più bella del fotovoltaico, in fondo, è questa: continua a lavorare anche quando tu sei via. Può tenere in vita il tuo frigo, mantenere la casa fresca con una pompa di calore programmata, oppure semplicemente produrre energia che va in rete e ti torna indietro come credito.
Al tuo ritorno, troverai una casa che ha continuato a respirare in modo autonomo, senza bollette pazze, senza sprechi. E se hai una batteria, magari sarà piena e pronta per essere usata la sera in cui rientri, quando tutto ciò che vuoi è farti una doccia e rilassarti sul divano.
Prima di chiudere a chiave, alza gli occhi al tetto
Un minuto in più, prima di partire. Un ultimo sguardo all’impianto, al quadro, al telefono. Non serve molto per sapere che tutto andrà come deve. Il fotovoltaico non è solo una tecnologia. È un modo nuovo di vivere la propria casa, anche quando si è lontani.
E poi, diciamolo: si parte meglio, quando sai che anche l’energia ha trovato il suo ritmo. Un ritmo che segue il sole. Proprio come le tue ferie.