Il 6 maggio 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Agricoltura, introducendo il divieto di installazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli. 

Sebbene il provvedimento stabilisca questa restrizione, prevede alcune deroghe che consentono ancora la coesistenza tra energia rinnovabile e agricoltura. In questo articolo esploreremo i dettagli del decreto, le motivazioni alla base della decisione e le possibili soluzioni per il futuro dell’energia solare in ambito agricolo.

Perché il governo ha vietato gli impianti fotovoltaici su terreni agricoli?

Il Decreto Agricoltura impedisce l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici a terra su terreni agricoli e limita l’ampliamento di quelli già esistenti.

L’obiettivo principale di questa misura è la tutela delle superfici agricole destinate alla produzione alimentare e la conservazione del paesaggio rurale. Il divieto vuole evitare la competizione tra la produzione di energia solare e l’agricoltura, riducendo l’impatto ambientale e il consumo di suolo agricolo.

Le eccezioni al divieto: quando è ancora possibile installare impianti fotovoltaici?

Nonostante il divieto generale, il Decreto Agricoltura prevede alcune eccezioni che consentono ancora l’installazione di impianti fotovoltaici in determinate circostanze. Di seguito, le principali deroghe previste:

– Impianti agrivoltaici

Una delle principali eccezioni riguarda gli impianti agrivoltaici, che permettono l’installazione di pannelli solari a più di due metri da terra, consentendo la coltivazione sottostante.

Questo sistema consente la produzione combinata di energia e colture agricole, riducendo l’impatto sul paesaggio e sul suolo. L’agrivoltaico offre vantaggi sia in termini di produzione energetica che agricola, proteggendo le colture da condizioni climatiche estreme.

Inoltre, sono previsti incentivi per promuovere l’adozione di questa tecnologia nel settore agricolo.

– Installazioni su aree specifiche

Il divieto non si applica a impianti fotovoltaici situati su aree specifiche, come cave e miniere dismesse, terreni di proprietà delle Ferrovie dello Stato, aeroporti, aree industriali e zone adiacenti alle autostrade.

Queste aree, già compromesse dal punto di vista ambientale, offrono opportunità per la produzione di energia rinnovabile senza sottrarre spazio all’agricoltura.

Il futuro dell’energia rinnovabile in Italia

L’Italia ha fissato l’obiettivo di triplicare la capacità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2030. Per raggiungere questo traguardo senza penalizzare il settore agricolo, sarà necessario promuovere soluzioni innovative come l’agrivoltaico e incentivare la realizzazione di impianti fotovoltaici in aree non coltivabili.

Il Decreto Agricoltura mira a bilanciare la protezione della produzione agricola con la transizione verso fonti di energia pulita. La normativa sottolinea la necessità di un approccio integrato che consideri sia le esigenze del settore agricolo che quelle della produzione di energia solare.

Queste disposizioni potrebbero giocare un ruolo importante nel futuro prossimo, per tutto quello che riguarda l’esigenza di conciliare la produzione agricola con gli obiettivi relativi alle energie rinnovabili.